Reset per DvF. Il brand USA Diane von Furstenberg licenzia il 75% dei 400 dipendenti, mentre 18 negozi su 19 sono in fase di chiusura. Il CEO Sandra Campos e il vicepresidente della produzione Holliday Hofstatter non fanno più parte del board. Ipotesi di ripartenza? Sì, ma in digitale e con focus sulla Cina.
Reset per DvF, i licenziamenti
Il marchio creato nel 1972 dalla stilista Diane von Furstenberg, 73 anni, ha visto aggravarsi le proprie difficoltà con lo scoppio di Covid-19. Business of Fashion ha riferito che la maggior parte dei licenziamenti è avvenuta a maggio in videochiamata. Il CEO Sandra Campos si è dimessa. Era stata assunta nel 2018 per “imprimere una svolta positiva all’azienda ottenendo buoni risultati con l’aumento delle vendite online e ampliando l’offerta con linee di prodotti più convenienti”.
Negozi, ne resta solo uno
In chiusura anche 17 suoi 18 negozi. L’unico a rimanere aperto è quello presso la sede della griffe, a New York. Le attività internazionali in Inghilterra e Francia verranno chiuse. L’obiettivo è cambiare modello di vendita, passando dal retail fisico a quello digitale, con primo focus sulla Cina. La società ha riassunto il designer Nathan Jenden per la terza volta.
Diane Von Furstenberg
Diane Von Furstenberg è stata presidente di CFDA (Council of Fashion Designers of America) per 13 anni ed è stata mentore di molti designer, tra cui Alexander Wang. Il marchio è di proprietà della famiglia, composta dalla stilista, l’attuale marito Barry Diller e i figli Alex e Tatiana von Furstenberg. Tra le cause della crisi, Business of Fashion cita lo scarso appeal dei prodotti e un posizionamento nella fascia media del mercato che da anni soffre la concorrenza del fast fashion. Ma anche, più recentemente, del mercato del second hand. (mv)
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