La concorrenza tra Shein e Alibaba. Ancor di più: la sfida che l’emergente portale dell’ultra-fast-fashion ha lanciato al mercato della moda online. E il modo in cui il suo “fratello maggiore”, la creatura lanciata da Jack Ma e negli anni affermatasi come uno dei principali portali globali dell’e-commerce, corregge il tiro della sua strategia. La rassegna stampa ci offre spunti di riflessione sul complicatissimo agone competitivo che è diventato il canale digitale. L’affermazione di Shein in brevissimo tempo a soggetto da 100 miliardi di valutazione la dice lunga. Anche se il suo storytelling di sostenibilità è tutto da decifrare.
Consigli di lettura:
- Il successo social della campagna #sheinhaul, che ha registrato miliardi di interazioni in pochi giorni, ha costretto (nuovamente) la stampa internazionale a soffermarsi sul successo della piattaforma e-commerce cinese. Che basa il proprio successo sulla capacità di mettere le fabbriche asiatiche direttamente in contatto con i consumatori occidentali. Su una piattaforma tecnologica che consente di intendere i trend di mercato in tempo reale. E, soprattutto, su prezzi stracciati. Un fenomeno unico (e dai contorni ancora tutti da definire) di cui scrive approfonditamente Wired;
- Quando si parla di competizione nell’e-commerce cinese, la prima che viene in mente è quella tra Shein e Alibaba. Già, perché i più attenti ricorderanno che, fino a poco tempo fa, il fenomeno era la piattaforma fondata da Jack Ma. Ora che ha perso un po’ di smalto, racconta Financial Time, rivede le strategie di distribuzione per raggiungere anche la provincia della Repubblica Popolare e una quota di pubblico fin qui sottovalutata;
- Tornando per un attimo alla questione dei contorni ancora da definire del fenomeno Shein, vale la pena anche leggersi cosa ne pensa il portale Solo Moda Sostenibilità. Perché a volte non basta redigere un Sustainability Report per rispondere a tutte le domande.
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