Tamar Elbaz (premio Mittelmoda) ci racconta la sua idea di pelle

Tamar Elbaz (premio Mittelmoda) ci racconta la sua idea di pelle

“La pelle stimola la creatività”. Lo afferma la designer israeliana Tamar Elbaz, 26 anni, fresca vincitrice del primo premio dell’International Lab of Mittelmoda e del premio Italian Leather offerto da Lineapelle. Nell’ottobre 2023 ha vinto anche il concorso “Real Leather. Stay Different” ex aequo con Ana Del Rio Mullarkey. Tamar ha terminato gli studi di Fashion Design presso lo Shenkar College of design, engineering and art di Tel Aviv e si appresta a fare la sua prima esperienza nel mondo della moda. Con un sogno, che ha raccontato a La Conceria.

Fluid Forms

Tamar Elbaz ha sbaragliato il campo del contest di Mittelmoda con “Fluid Forms”, che utilizza quasi esclusivamente pelle, per lo più italiani. La collezione ha messo d’accordo la giuria che l’ha votata all’unanimità. “Ho scelto il pellame perché mi ha dato la possibilità di creare una seconda pelle per il corpo, dandogli un aspetto deformato” afferma Tamar. La designer ha esplorato la relazione tra il corpo e l’indumento e quella tra il movimento del corpo e lo spazio. “Volevo creare movimento in un oggetto statico. E liberare il corpo dai suoi limiti tipici per creare nuovi confini”.

 

Tamar Elbaz (premio Mittelmoda) ci racconta la sua idea di pelleTamar Elbaz (premio Mittelmoda) ci racconta la sua idea di pelle

 

Il lavoro di un anno

Tamar ci spiega come questa ultima collezione sia il frutto di un lavoro iniziato l’anno scorso. “Sono partita da un corso di pelle allo Shenkar Collage. La pelle ha molte qualità ed è stata una sfida lavorarla. Una sfida che però ha stimolato continuamente la mia creatività”. La stessa designer, che ha confezionato personalmente i capi, ci illustra come scolpisce la pelle: “Uso diverse tecniche per modellarla, con la cucitura a mano e il drappeggio. Spesso immergo la pelle nell’acqua per sentire e valutare come posso modellarla. Poi quando devo realizzare il capo, con l’oscillazione della mano creo dei movimenti nella pelle per dare la sensazione che il corpo sia in movimento, mentre invece è statico. Poi uso filo e drappeggio per fissarla. Solo la pelle ti permette di fare questo tipo di lavoro”.

Il sogno

“Penso che continuerò ad usare la pelle perché credo sia il mio materiale. Lavorare con la pelle è stata un’esperienza incredibile. È un materiale così straordinario… In questa collezione finale è stata la prima volta che ho disegnato non solo abiti, ma anche borse. Il passo successivo saranno le calzature” osserva la designer. Che ora, terminati gli studi, pensa al futuro: “Vorrei provare a lavorare nel mondo della moda, a Milano o Parigi. Il mio obiettivo finale è quello di lanciare il mio marchio. Ora voglio fare esperienza, imparare e vedere come funziona il mondo della moda dall’interno”. (mv)

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