Finora era una storia di successo. Sies Marjan, griffe fondata solo nel 2016, sembrava destinata a un futuro radioso. Ma poi sono arrivati il Coronavirus e il lockdown. E per il marchio statunitense, sì sostenuto da facoltosi finanziatori, ma non parte di una holding del lusso, c’è stato poco da fare: come informa il New York Times, Sies Marjan chiude i battenti.
Sies Marjan
Il brand, dicevamo, ha il quartier generale a New York. Fondato nel 2016 dall’olandese Sander Lak, già membro del team di Dries Van Noten, annoverava tra i soci Nancy e Howard Marks, cioè il cofondatore di Oaktree Capital Management. Il progetto artistico è partito con il vento in poppa. Alla prima sfilata nella Grande Mela Anne Wintour figurava in prima in prima fila. Nel 2018 ha vinto il Council of Fashion Designers of America Award for Emerging Talent. E, per il futuro, si poneva l’obiettivo di estendere l’offerta alla moda Uomo.
Ma ora chiude
Nessuno poteva prevedere la pandemia da Coronavirus, certo. Ma la tempesta ha trovato completamente impreparato il giovane marchio.“In quanto azienda giovane e indipendente, siamo stati colpiti duramente da Covid-19 – recita il comunicato –. Pur con un peso sul cuore, abbiamo deciso di chiudere”. Secondo l’analisi del NYT, il vulnus è nella distribuzione: Sies Marjan non ha investito nei canali diretti, ma si è affidato del tutto al wholesale. Se si considera la spallata che Covid ha dato al già traballante retail statunitense, si comprende perché le vendite del marchio si siano paralizzate. C’è poi la questione di cornice: a differenza dei brand che fanno parte di conglomerate, continua il quotidiano newyorchese, Sies Marjan non ha potuto sfruttare, nel momento di difficoltà, le economie di scala in fatto di marketing e manifattura. Ha pagato caro, insomma, la sua indipendenza.
Immagini tratte da siesmarjan.com
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