“Pamela Anderson sfila per Hugo Boss”. La notizia potrebbe essere velocemente derubricata tra quelle che riguardano star (più o meno sulla cresta dell’onda) che si prestano a collaborazioni di vario tipo con la moda. D’altronde con lei hanno partecipato allo stesso show anche altre vecchie glorie, come Naomi Campbell e Dj Khaled (nella foto a sinistra). Ma noi de La Conceria abbiamo il vizio di soffermarci su dettagli forse per altri meno interessanti: come la coerenza. E per questo nella partecipazione dell’ex Baywatch al defilé ci salta all’occhio un dettaglio. Che l’attrice è passata, cioè, in meno di un mese dall’ennesima campagna pubblicitaria di PETA (“I vegani fanno meglio all’amore”, lo slogan) a una sfilata dove di prodotti in pelle ce n’erano molti.
Pamela Anderson sfila per Hugo Boss
Anderson vanta (si fa per dire) lunga militanza in PETA, associazione radical green che sogna la completa eliminazione dei materiali animali dal fashion e dal design. Malgrado già in passato sia inciampata “in incidenti diplomatici” con i suoi stessi commilitoni, ci si aspetterebbe che chi tanto si è dato alla causa vegana sia refrattario all’idea di diventare ambassador di una collezione che di pelle ne ha tanta. Non sappiamo se l’attrice abbia chiesto una deroga almeno per sé, se cioè le scarpe che calza sono in materiali alternativi oppure no (secondo Vogue sono “patent leather pumps”). Ma di certo la collezione per l’estate 2023 che Boss ha presentato a Miami è ricca di capi e accessori in pelle: gonne, scarpe e borse, per lui e per lei. Roba che dovrebbe farle venire sfoghi epidermici e convulsioni identitarie. Invece no, l’ex Baywatch era in passerella: vegana sì, ma quando conviene.
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