Entro il 2025 i clienti cinesi compreranno tanti beni d’alta gamma in patria quanti ne acquisteranno in boutique estere. Lo sostiene il report curato da Bain&Company dal titolo “What’s Powering China’s Market for Luxury Goods?”. È destinato a cambiare l’immagine consolidata del fashion addicted di Pechino aduso a fare (alla ricerca del miglior prezzo possibile) compere in giro per il mondo, così da condizionare il retail delle griffe nel Far East e in Europa. Secondo Bain&Co, nei prossimi 7 anni verrà raggiunta la parità del numero di acquisti di lusso realizzati da cinesi in patria con quelli effettuati all’estero. La trasformazione è già in atto: per effetto degli interventi decisi da Pechino negli ultimi anni, la quota degli acquisti di lusso dei cinesi nella Repubblica Popolare è passata dal 23% del 2015 e al 27% del 2018. Lo studio ha guardato anche alle attitudini dei Millennials, il nuovo motore dei consumi di lusso. Secondo Bain, in Cina il 70% di loro fa conto sui beni dei genitori per il proprio shopping, contro il 46% dei messicani, il 41% dei francesi e il 35% degli statunitensi. (ap)
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