Ancora problemi al depuratore di San Romano che effettua il trattamento delle acque derivanti dalla lavorazione delle aziende conciarie di Ponte a Egola e che, nei giorni scorsi, ha presentato un piano di riorganizzazione con 9 esuberi sui 29 dipendenti complessivi. Il confronto tra sindacati e aziende è culminato ieri in una rottura che rimanderà la trattativa al livello provinciale. Le parti sono distanti. I rappresentanti dei lavoratori chiedono di non toccare i livelli occupazionali, concedendo “aperture sui premi da congelare, ma facendo rientrare servizi che oggi sono esternalizzati”, in modo da risparmiare sulle consulenze. Il presidente di Cuoiodepur, Michele Matteoli, invece, rimanda tutto al livello provinciale: “Vediamo come andrà il proseguo della trattativa”. (aq)
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