Sialkot, i residenti protestano contro l’inquinamento killer del distretto conciario. Il Governo promette un depuratore

Per calmare gli animi, il Governo ha promesso a breve l’installazione di un impianto d trattamento delle acque reflue. I residenti chiedono anche investimenti sulla rete fognaria e una task force sanitaria per valutare le condizioni di salute delle persone e quantificare con precisione i livelli di inquinamento della regione. Sono i primi risultati delle ondate di proteste che hanno investito a fine febbraio Sialkot, distretto del Pakistan sede di circa 264 concerie piccole e medie, cui si somma l’indotto di aziende manifatturiere dell’area pelle. Stando a quanto si legge sulla testata pakistana The Nation, ad oggi le aziende scaricano i circa 1,1 milioni di litri di acque reflue prodotte quotidianamente nei corsi d’acqua e nei canali irrigui. La conseguenza è che risulterebbero contaminate anche le falde acquifere che forniscono case e aziende agricole: i campi sono inservibili, le condizioni di salute del bestiame sono compromesse mentre tra i residenti dell’area sono frequenti patologie al fegato e allo stomaco.

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