“Abbiamo chiesto troppo ai clienti”: il mea culpa di Mulberry

“Abbiamo chiesto troppo ai clienti”: il mea culpa di Mulberry

Mulberry in crisi taglia posti di lavoro e prezzi perché “ha chiesto troppo ai clienti. I risultati del primo semestre mostrano la chiara necessità di ridefinire le priorità e ricostruire l’attività”, dice il CEO, Andrea Baldo. Da qui due decisioni, La prima, dolorosa: licenziare 85 dei 350 dipendenti. La seconda, inevitabile: abbassare il prezzo medio della sua proposta.

Numeri impietosi

I contorni della crisi di Mulberry sono stati definiti dai dati relativi al primo semestre del suo esercizio, da aprile a settembre 2024. I ricavi sono scesi del 19%, arrivando a 56,1 milioni di sterline. La perdita ante imposte è aumentata da 12,3 milioni di sterline del primo semestre 2023 a 15,3 milioni di sterline. Non è bastato ridurre le spese operative del 16%. Nel semestre, la società inglese ha anche raccolto 10,4 milioni di sterline con la vendita di azioni e ha aumentato le sue linee di debito per supportare il piano di ristrutturazione (fonte Vogue Business). “Sono convinto che stiamo facendo le mosse giuste per riportare Mulberry alla redditività” ha detto Baldo.

 

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“Abbiamo chiesto troppo ai clienti”

Tra le strategie del brand britannico c’è anche quella di tagliare 85 posizioni lavorative, che interessano circa un quarto dei dipendenti, come sottolinea la BBC. I licenziamenti hanno coinvolto principalmente la sede centrale di progettazione di Londra, nonché alcuni dipendenti degli uffici di Somerset. Ma c’è anche la strategia di ridurre il prezzo medio dei prodotti per cercare di aumentare le vendite. “Abbiamo chiesto un po’ troppo al cliente”, ha detto il CEO a Bloomberg News. Il prodotto best seller di Mulberry è la borsa Bayswater (nelle foto tratte da mulberry.com) che ha un prezzo medio di 1.095 sterline. L’obiettivo di Baldo è vendere la maggior parte delle sue borse di lusso con un prezzo inferiore. Il CEO vuole ridurre il costo degli altri prodotti in modo che il 60% dell’offerta retail sia inferiore alla Bayswater. Tra le varie “mosse giuste” c’è anche quella, avvenuta un mese fa, di aver rifiutato un’offerta di acquisizione da 111 milioni di sterline presentata da Frasers Group, che già detiene circa il 37% delle azioni della società. (mv)

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