Coach scende, ma supera le attese degli analisti nel trimestre chiuso il 27 settembre (primo di bilancio per l’azienda newyorkese). Forti vendite per il titolo a Wall Street, che ha chiuso ieri sera in perdita del 6% a causa della debolezza del brand nel mercato di riferimento, quello Usa, ma anche della scarsa visibilità del rinnovamento stilistico. Nel Q1, i profitti sono pari a 119,1 milioni di dollari, -45,3% rispetto all’analogo quarter 2013, per un dividendo pari a 8 centesimi ad azione, più di quanto gli analisti si attendessero. Il fatturato ha raggiunto 1,04 miliardi (-9,7%), anche quello sopra le attese, evidentemente pessime. Il ceo Victor Luis (nella foto) però conferma di “rispettare il piano di recupero. Gli investitori vorrebbero maggiori segnali del lifestyle? Siamo nel primo inning dei nove che si giocano in una partita (di baseball, ndr), è un progetto lungo anni”. Le vendite internazionali sono cresciute del 4,4% (381 milioni), quelle nordamericane hanno ceduto il 18,5% (634 milioni) e il 24% quelle dei negozi diretti. In termini di prodotto, Luis ha specificato che il Giappone è il territorio più solido, dove si preferiscono borse di piccola dimensione, mentre in Cina il consumatore è orientato sui colori accesi e gli Usa sono in costante ricerca di novità. (pt)
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