Se Hermès può fare quello che vuole, come investire nella propria capacità manifatturiera ma non nell’espansione merceologica, lo deve al mix di forza finanziaria e autonomia di giudizio di cui gode. Lo si evince perfettamente dalla lettura parallela di due articoli, rispettivamente di Financial Time e Sole 24 Ore.
Hermès può fare quello che vuole
È il CEO Axel Dumas a rivendicare con FT la forza di Hermès. Che, come le altre grandi griffe francesi del lusso, resiste alla terribile congiuntura perché è “più resiliente”, cioè forte della “capacità finanziaria per investire, sviluppare l’e-commerce e controllare il retail”. A differenza delle altre griffe, però, Hermès non insegue lo sviluppo in nuove categorie (come beauty e hotel) solo per crescere a ritmi più alti: “C’è una grande dispersione matematica nella crescita del nostro settore che prima non c’era”. Per questo Dumas non vuole sentire paragoni (dimensionali e di modello organizzativo) con altri brand, come Vuitton. “Non vendiamo gli stessi prodotti, quindi superare le loro dimensioni non è un obiettivo. Come diceva mio zio (l’ex CEO Jean-Louis Dumas, ndr): non guardo cosa fanno gli altri, potrei essere influenzato”.
Le fabbriche gioiello
Una cosa nella quale Hermès non si stanca di investire, invece, sono le fabbriche-gioiello. Gioiello non solo per la qualità del prodotto finale o della struttura, ma per lo stesso modello sociologico sottostante, oseremmo dire. Lo spiega il vicepresidente Guillaume De Seynes a Il Sole 24 Ore, cui apre le porte di Manifattura di Riom, pelletteria da 280 addetti, di cui 250 artigiani. “Crediamo che il numero ideale di persone in ogni atelier sia di circa 300. La nostra esperienza ci dice che solo così possiamo creare una piccola comunità dove tutti si conoscano e abbiano rapporti di qualità”. Ne va dunque delle relazioni all’interno dei team. “È altrettanto importante che i responsabili delle sezioni dell’atelier conoscano ogni persona – conclude il vicepresidente –, che in questo modo a sua volta può sentirsi più valorizzata e può crescere giorno dopo giorno. L’unicità delle borse che vengono create a Riom non è legata solo alle lavorazioni autenticamente manuali, ma anche al fatto che ogni addetto dà il suo tocco”.
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