A giudizio dei tre giudici della corte, il proprietario del mercatino, Frederick Goodfellow, avrebbe dovuto sapere che quelle borse erano false e quali venditori le smerciavano. Coach aveva citato a giudizio Goodfellow nel giugno 2010 in una corte del Tennessee, presieduta dal giudice Diane Vescovo, che ha affermato di poter far valere anche ad un mercatino dell’usato una sentenza della Corte Suprema del 1982, con cui si determinava che l’acquirente è tenuto a sapere che la merce acquisita deve provenire da un produttore che infrange il trademark. Tra le aziende del lusso, Coach è quella che più aggressivamente persegue casi di propri prodotti contraffatti; dispone infatti di un dipartimento esclusivamente dedicato al fenomeno e una specifica pagina del proprio web-site in cui istruisce i clienti a riconoscere i falsi. (pt)
Falsi, Coach vince la causa (5 milioni di dollari) contro un mercatino dell’usato
Per la prima volta nelle dispute relative ai prodotti contraffatti, una corte d’appello statunitense ha condannato al risarcimento un mercatino dell’usato. Il Southwest Flea Market di Memphis, in Tennessee, ha dovuto risarcire Coach con 5 milioni di dollari per aver esposto sulle sue bancarelle borse e prodotti in pelle col marchio dell’azienda newyorkese (nella foto, un falso Coach).