Furla Progetto Italia è pronto a entrare in azione. La griffe di pelletteria ha costruito il nuovo quartier generale a Barberino Tavarnelle (vicino Firenze), investendo circa 30 milioni di euro. Diventerà il cuore della produzione di borse, impiegherà 250 addetti e ospiterà l’Academy per la formazione. In merito all’andamento del mercato, da Furla spiegano che il 2021 sarà un anno di transizione. Il primo trimestre, intanto, registra un aumento dei ricavi a doppia cifra.
Un passo verso il futuro
“Furla Progetto Italia è un primo passo verso il futuro dell’azienda. È un progetto italiano perché è un investimento in Italia per l’Italia e celebra il meglio dell’Italia”, spiega il CEO Mauro Sabatini a WWD. Il complesso industriale, formato da tre edifici dedicati a uffici, produzione e logistica, copre un’area di 18.000 metri quadrati. Si insedia su un terreno di oltre 43.000 metri quadrati. Sabatini ha sottolineato come Progetto Italia sia “il risultato del consolidamento e dell’integrazione di Effeuno in Furla, internalizzando e mantenendo il controllo sulle fasi più delicate del processo produttivo”. Progetto Italia sorge sulla vecchia sede di Effeuno, terzista produttivo che Furla ha acquisito nel 2018, impiegando più di 100 lavoratori e producendo due milioni di borse e piccola pelletteria l’anno.
Il cuore della produzione
Il nuovo complesso apre alla fine del mese con 130 dipendenti. Diventerà il cuore della produzione di borse di Furla e in futuro ospiterà anche la piccola pelletteria. A settembre l’azienda bolognese ricomincerà ad assumere e tra tre anni confida di occupare a Barberino Tavarnelle 250 dipendenti in totale. All’interno della nuova casa Furla ci sarà anche la Academy: una scuola e un centro di formazione. “Ci vogliono almeno cinque anni per formare un artigiano specializzato in pelletteria“, ha spiegato Sabatini. Analizzando il business dell’azienda, ha detto di aver registrato un calo a due cifre nel 2020, di considerare il 2021 come un anno di transizione, in attesa della crescita che arriverà nel 2022 o 2023. Il brand di pelletteria ha visto un aumento a due cifre delle vendite nel primo trimestre con ricavi in Cina cresciuti del 73% rispetto al 2020 e sono “quasi tornati ai livelli pre-Covid” ha detto lo stesso Sabatini. (mv)
Leggi anche: