Durante la sua recente visita a Nuova Delhi, Eraldo Poletto, ceo di Furla, ha confermato di essere in attesa dell’ufficializzazione governativa per la joint venture con Genesis Luxury Fashion al fine di procedere all’espansione sul mercato indiano. “Aspettiamo l’autorizzazione dell’ufficio degli Investimenti e della Promozione. Nel momento in cui la riceveremo, procederemo ad alta velocità”. L’azienda bolognese ha richiesto licenze ad operare sulla base del rapporto di investimento 51-49% con Genesis, che gestisce già due punti vendita Furla e ne programma un terzo a Kolkata o Bangalore. “Il concetto di tempo in India è diverso rispetto al resto del mondo. Occorre attendere per l’evoluzione del brand, ma a quel punto diventa tutto più rapido” ha dichiarato l’amministratore delegato, prevedendo un impatto significativo entro tre anni. Furla (+18% nel 2012) ha in piedi un’espansione cinese da cento negozi attraverso un’altra joint venture, con Fung Group, ma il suo mercato maggiore resta il Giappone, che genera il 27% del fatturato, mentre l’Italia rappresenta il 25. “Il resto dell’Asia ci fornisce il 13%, ma stiamo adottando un piano aggressivo che dovrebbe farci crescere in due anni” ha specificato Poletto, il quale ha ricordato che il brand è nelle vetrine di 90 Paesi anche attraverso 325 negozi monomarca. Furla per la produzione di 2,5 milioni di pezzi annuali usa in minima parte manifattura cinese e ha escluso il ricorso a quella indiana: “Il prodotto che facciamo richiede un altro tipo di pelle da quella che troviamo in India”. (pt)
TRENDING