Gli Stati Uniti trainano la ripresa del mercato travel. Ma bisogna ancora aspettare per tornare ai livelli del 2019. È la sintesi congiunturale “estrema” che ci offre in questa intervista Roberto Briccola, CEO di Bric’s, azienda specializzata nella produzione di articoli da viaggio. Bric’s (che sarà tra i protagonisti dell’imminente Mipel Lab) compirà 70 anni nel 2022. Settanta anni con la famiglia Briccola sempre alla guida, al punto che in azienda è già presente la terza generazione (Carlo e Tommaso, ai lati nella foto). La sua produzione (organizzata tra la sede di Olgiate Comasco e le 4 filiali estere: Francia, Germania, Usa e Cina) è destinata per il 90% al marchio Bric’s e il restante 10% per le collaborazioni instaurate con griffe di vari settori.
Il futuro del travel
Il mercato del travel è stato duramente colpito da Covid: qual è la situazione attuale?
Il calo di vendite è stato elevato. La speranza è che il traffico aereo torni alla normalità il più velocemente possibile. I segnali più positivi arrivano dagli Stati Uniti, che sono un mercato molto importante per noi. Oggi siamo di poco sotto i livelli del 2019. E questo ci fa ben sperare che presto tutto il resto del mondo possa riprendersi.
Le prospettive sono positive, dunque?
Sì, sono buone. Sia per i prodotti a marchio nostro sia per quelli che produciamo per altri marchi. Per esempio, Porsche design by Bric’s è una collaborazione che ci sta dando grandi soddisfazioni. E questo successo ci ha incoraggiato a partecipare a Mipel Lab.
Un incontro tra specialisti
Qual è l’importanza di Mipel Lab?
Mipel Lab è un incontro tra specialisti. Tra chi è bravo a gestire un marchio e chi sa produrre. Negli ultimi 4-5 anni abbiamo sviluppato ottime collaborazioni, ma sul mercato ci sono ancora tanti marchi della moda che potrebbero aver bisogno di un produttore specializzato.
Ma i marchi non possono fare da soli?
Sì, certo. Però abbiamo riscontrato che a volte, quando vengono da noi, ci propongono trolley molto belli, ma tradizionali e pesanti. Noi invece puntiamo a realizzare trolley leggeri, scorrevoli, stabili e resistenti ai maltrattamenti, oltre che belli.
Il sourcing italiano
Quali sono i punti di forza e di debolezza del sourcing della pelletteria italiana?
Il punto di forza è sicuramente la flessibilità della filiera italiana e la capacità di reagire in tempi brevi. Proprio in quest’ottica va letta la collaborazione tra Mipel Lab e Lineapelle, salone che segna il momento di partenza della creazione dei settori legati alla pelle. In una settimana, la filiera italiana è in grado di realizzare prototipi e perfino fare piccole produzioni. Anche l’innovazione è una caratteristica importante.
E la debolezza?
Anche se la storia di Bric’s dice altro, un punto di debolezza è che tendenzialmente noi imprenditori italiani vogliamo competere da soli. Siamo poco inclini a fare sinergia tra colleghi/competitor. (mv)
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