Tre pilastri. Tre strumenti per accettare la sfida della modernità e per consentire alla borsa italiana di guardare al futuro con maggiore convinzione. Sono Mipel Lab, Baemi e Miss Mipel. “Mipel rimane la nostra manifestazione di punta – commenta durante la sessione pubblica dell’assemblea di Assopellettieri (nella foto) il presidente Franco Gabbrielli –. Il prossimo appuntamento in fiera (19 – 21 settembre, ndr) non potrà ancora essere normale, a causa delle limitazioni che ancora vigono. Per questo, in attesa di un ritorno completo all’esperienza fisica, rilanciamo con le iniziative digitali. Per l’associazione, che continua a lavorare sui territori, a dialogare con le istituzioni e che sta formando un gruppo Giovani, è un modo per cambiare pelle. Per le aziende, sono uno strumento per arrivare più lontano”.
I tre pilastri
Il nuovo corso di Assopellettieri è all’insegna della collaborazione. “Ci circondiamo di partner di primo piano, come EY e Intesa Sanpaolo – continua Gabbrielli –. Parliamo con la filiera italiana, convinti che questa sia la nostra forza e che i successi sono più facili quando condivisi”. Il progetto Mipel Lab, la “fiera digitale” sviluppata con DS Group, rappresenta un esempio. “Ne abbiamo cominciato a parlare qualche anno fa – aggiunge Fulvia Bacchi, CEO di Lineapelle –. La pandemia ci ha spinto a trasformare quello che doveva essere uno spazio espositivo anche in una piattaforma digitale. Lineapelle rappresenta tutto il mondo della fornitura e un servizio di matching come Mipel Lab per noi è la ciliegina sulla torta”.
B2c e comunicazione
Un marketplace B2c e un’iniziativa di comunicazione e promozione. La strategia di Assopellettieri poggia anche su Baemi e Miss Mipel, dicevamo. “Ci piace considerarci una startup, uno spinoff dell’associazione che ne attua la strategia – afferma Roberto Pasi di Baemi –. Siamo un marketplace B2c, cioè rivolto al consumatore finale. Ancor di più, siamo uno strumento che dà forza ai pellettieri, che consente loro di arrivare a clienti nuovi”. “Miss Mipel rappresenta, infine, il progetto di un marchio cappello – conclude Andrea Calistri, confermato nel ruolo di vicepresidente di Assopellettieri –. È l’opportunità di coinvolgere brand emergenti, scuole di moda e designer affermati in iniziative commerciali e di promozione che permettano di portare il nostro nome nel mondo”.
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