Il caso Rutherfords che, malgrado il virus, fa +400% in un anno

Il caso Rutherfords che, malgrado il virus, fa +400% in un anno

Crisi da Coronavirus? Non per tutti. Certo non per Rutherfords. La piccola pelletteria inglese ha visto crescere le vendite del 400% in soli 12 mesi. Un contributo significativo al boom è arrivato dal progetto di espansione guidato direttamente dal Dipartimento per il commercio internazionale. Nell’ultimo anno le destinazioni dei suoi prodotti in pelle fatti a mano sono passate da 4 a 8, con il Giappone a farla da padrone.

Il caso Rutherfords

Fondata da Alex Hughes nel 2012, Rutherfords è situata in contesto incredibile. Il suo laboratorio si trova nella tenuta del castello di Cholmondeley, una struttura del Cheshire costruita nel 12esimo secolo. Qui Hughes e i suoi 4 dipendenti realizzano borse e accessori in pelle a mano secondo tecniche tradizionali e utilizzando strumenti di lavoro risalenti a oltre un secolo fa. A distanza di 8 anni dalla trasformazione di un hobby in una professione, l’azienda di Hughes sta conoscendo un successo inaspettato. E ha anche avviato dei corsi di formazione per neolaureati in design e moda.

Il boom

Un contributo fondamentale, dicevamo, è arrivato dal Dipartimento per il commercio internazionale. Hughes ha iniziato a collaborare con gli uffici nel 2018. Nei mesi scorsi hanno definito insieme un percorso per poter continuare a esportare i prodotti in totale sicurezza durante la pandemia da CRV. Come prima cosa la pelletteria inglese ha creato al suo interno un ambiente di lavoro protetto, garantendo il distanziamento tra i dipendenti e l’utilizzo di tutti i dispositivi di protezione individuale. In questo modo le vendite non solo sono proseguite, ma sono anche cresciute. Borse e accessori Rutherfords sono entrati in nuovi mercati, come gli Stati Uniti, e le destinazioni sono passate da 4 a 8 grazie soprattutto all’e-commerce. Ma la novità più importante è data dal Giappone, mercato verso il quale il governo inglese sta cercando di aprirsi, come dimostra l’avvio di negoziati commerciali annunciati ad inizio della settimana scorsa dal Segretario al Commercio internazionale Liz Truss. Nell’ultimo anno il mercato giapponese ha pesato per il 70% sul fatturato di Rutherfords.

Il commento

“Gli articoli di lusso in pelle diventano spesso cimeli di famiglia e ogni pezzo che cuciamo insieme deve incorporare un certo senso di devozione – spiega Hughes -. Quel sentimento trascende il business e spero che un giorno passerò Rutherfords al nostro talentuoso team in modo che possano mantenere vivo il nome e il mestiere per molti anni a venire. Chiunque pensi di avviare una piccola impresa deve guardare anche all’estero e avviare collaborazioni con il Dipartimento per il commercio internazionale, che ha reso l’esportazione dei nostri prodotti molto più semplice. Un accordo commerciale con il Giappone – conclude l’imprenditore – ci aiuterà a ridurre le nostre barriere tariffarie e non tariffarie per continuare ad espandere la nostra presenza all’estero”. (art)

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