Una storia di successo. Il marchio francese di pelletteria Joseph Duclos incassa 7 milioni di euro in finanziamenti da imprenditori e family office transalpini. Il CEO Franck Dahan ha affidato la rinascita di Duclos al direttore creativo Ramesh Nair. Che è vegetariano ma è specializzato nella pelletteria. È stato già protagonista del rilancio di Moynat.
Joseph Duclos incassa 7 mln per espandersi
I finanziamenti, effettuati in parte in azioni e in parte in obbligazioni convertibili, serviranno per l’espansione internazionale del marchio. Un ulteriore round di finanziamento, che servirà ad accelerare i progetti retail, è previsto per il 2024. Su WWD, Franck Dahan si è detto orgoglioso di aver suscitato l’attenzione di imprenditrici come Lorène Martel di Caravelle e Aurélie Barbe-Hours, CEO di Kairos Capital.
Vendite più che triplicate
Lo stesso Dahan ha affermato che i ricavi della società sono superiori del 20% rispetto a quelli previsti dal business plan. Seppur non rivelando l’importo del fatturato, il CEO ha detto che le vendite del 2023 sono 3,5 volte superiori a quelle dell’anno scorso. Il CEO attribuisce il successo della griffe in parte alla pandemia: “i consumatori vogliono un lusso più personale, intimo e sostenibile”. E in parte tendono verso il cosiddetto lusso tranquillo. Il prezzo delle borse è cresciuto del 15% dall’inizio del 2023. Dahan afferma che l’aumento è stato necessario per “mantenere la domanda costante, in particolare per le pelli heritage, dove i tempi di consegna dei materiali richiedono mesi”.
Investimenti nel retail diretto
Il marchio vende i suoi prodotti in pelle nelle boutique francesi. Ma l’80% delle entrate dei negozi arriva da clienti stranieri. Per cui, secondo Dahan il “principale difetto del marchio è quello di essere presente fisicamente solo a Parigi. Ed essere lontani dai clienti significa che devono aspettare”. Da qui la strategia di potenziare il retail diretto. Joseph Duclos non vuole vendere all’ingrosso perché, afferma Dahan, “riteniamo che la nostra missione sia trasmettere la nostra visione del lusso, di ciò che è un oggetto quotidiano di lusso”. (mv)
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