C’è una priorità: tutelare la liquidità delle aziende, di modo che loro possano far fronte agli impegni, a cominciare dal pagamento degli stipendi. Lo ricorda il Manifesto di Assopellettieri, il documento che l’associazione che rappresenta la pelletteria italiana indirizza a Palazzo Chigi. Ma ci sono anche quattro indicazioni, cioè quattro aree dove per le pelletterie italiane è necessario l’intervento del Governo. Dal momento che la pandemia di Coronavirus scatena una crisi inedita, ricorda Assopellettieri, serve attenzione sul sistema fieristico e su quelle figure professionali, come i lavoratori a domicilio, che ora non godono di integrazione al reddito.
Il Manifesto di Assopellettieri
Punto primo, dicevamo, la liquidità. “Assopellettieri propone una soluzione semplice ma coraggiosa. Le risorse di emergenza offerte dallo Stato – recita il testo – andrebbero impiegate per garantire i prestiti che gli Istituti bancari concederanno alle imprese”. Come? Si tratterebbe di prestiti “ipoteticamente in misura pari al 30% dei ricavi dell’ultimo esercizio – continua – da rimborsare poi in un arco temporale compreso tra i 25 e i 40 anni”. Assopellettieri considera anche che “il meccanismo andrebbe sottoposto a specifiche condizioni di funzionamento”. Ad esempio? “La condizione che l’impresa richiedente fosse in bonis alla data della dichiarazione dell’emergenza – continua il documento –, il mantenimento dei livelli occupazionali per almeno un quinquennio, il saldo dei debiti alle dovute scadenze per almeno un quinquennio”, altrimenti ci vorrebbe “l’applicazione ex officio della disciplina prevista per il fallito in caso di mancato rispetto delle condizioni precedenti o dell’accordo di finanziamento”.
Le quattro aree
Ammortizzatori sociali, fiscalità, accesso al credito e smobilizzo del credito. Sono le quattro aree nelle quali Assopellettieri invita l’Esecutivo a intervenire. Bisogna “evitare che siano le imprese a dover anticipare la cassa integrazione ai lavoratori”, spiega l’associazione. Risulta urgente “posticipare e rateizzare tutti i pagamenti fiscali e contributivi per le imprese piccole, medie e grandi. Si potrebbe ipotizzare un piano di rientro in 120 rate mensili a decorrere dal momento in cui si siano ristabilite le condizioni tecniche del mercato”. Il “potenziamento di tutti i sistemi di garanzia per sostenere la liquidità a breve e a lungo termine”, infine, va di pari passo con la “predisposizione di opportuni strumenti a tutela dello smobilizzo dei crediti commerciali”.
Mipel e domicilio
Il Governo, ammonisce Assopellettieri, non sottovaluti che “l’integrazione del reddito non trova applicazione per la figura dei lavoratori a domicilio, categoria a cui il settore della pelletteria fa molto ricorso”. Allo stesso modo non si dimentichi l’importanza degli eventi fieristici (come Mipel, salone internazionale degli accessori). “L’appello di Assopellettieri si traduce quindi nella richiesta che il credito d’imposta per la partecipazione alle fiere in generale sia elevato al 60% fino al 31 marzo 2021 e poi strutturalmente fissato al 50%”.
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