Il marchio che porta la circolarità anche nella filiera del cervo

Il marchio che porta la circolarità anche nella filiera del cervo

Un marchio di pelletteria per inserire in uno schema circolare le pelli residuali della filiera del cervo abbattuto. Inswirl è un giovane brand giapponese di accessori in pelle. Tutti i prodotti dell’azienda nascono dal recupero delle pelli dei cervi abbattuti nel Paese. I cervi sono ritenuti responsabili della maggior parte dei danni alle colture e ogni anno in Giappone vengono soppressi circa 600.000 capi. Finora, però, le loro pelli finivano in discarica. Uno spreco secondo Akira Nagasaki, che ha così fondato il suo marchio per sensibilizzare i connazionali.

Uno spreco nella filiera del cervo

Inswirl nasce da una curiosità. E la racconta japantimes.co.jp. Mentre lavorava all’interno del suo ristorante italiano alla preparazione di un piatto con carne di cervo, Nagasaki si è domandato: “Ma che fine fa la pelle di questo animale?”. Il 36enne lo ha chiesto a un cacciatore locale, il quale gli ha spiegato che centinaia di migliaia di pelli di cervo finiscono ogni anno nelle discariche. In Giappone infatti i cervi sono considerati responsabili della maggior parte dei danni alle colture. Per evitare che gli agricoltori abbandonino i campi, le autorità ne consentono l’abbattimento. Secondo il Ministero dell’agricoltura, nel 2019 i cervi hanno causato danni alle colture per circa 5,3 miliardi yen, qualcosa come 48 milioni di dollari. In quello stesso anno il Ministero calcola che siano stati abbattuti circa 600.000 cervi. Circa 80.000 sono stati macellati per la carne. Tutte le pelli però sono andate a finire in discarica. Uno spreco e un danno per l’ambiente.

Valore circolare

Nagasaki ha così contattato un amico d’infanzia, Yu Wada, e sua moglie Manako. La coppia opera nel settore della moda. Insieme hanno pensato come recuperare il maggior numero di pelli possibile. Queste si presentano di difficile lavorazione, ma anche dalla consistenza piacevole al tatto. La soluzione? Conciarle al vegetale e realizzare accessori artigianali di lusso. Nagasaki ha lanciato così una raccolta fondi tramite crowdfunding e nel marzo 2020 ha aperto il proprio negozio, ristrutturando un vecchio tempio buddista del VII secolo a Zenko-Ji. “Ciascuna rappresenta una vita che ci è stata data – dice Nagasaki, parlando delle pelli che usa, tutte di animali selvatici e quindi con difetti che le rendono uniche –. Non c’è produzione di massa. Spero che ognuno dei nostri prodotti sarà apprezzato come l’unico nel suo genere“. Inswirl ha raccolto ben presto molti clienti e in poco tempo i suoi prodotti hanno invaso anche le vetrine delle boutique delle prefetture di Fukui e Aichi. (art)

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