“Non sapevo assolutamente fare le borse. Settant’anni fa le appiccicavo con il Vinavil e le cucivo con un ago da carpentiere. Sembra assurdo, ma alla fine ce l’ho fatta. Ho imparato a fare le borse”. A raccontare con umiltà e ironia la sua storia è Carla Braccialini, fondatrice dell’omonimo brand di pelletteria. Giunta a 90 anni, ha deciso di ricostruire il suo percorso di vita tra accessori e viaggi in giro per il mondo nel libro “La ragazza che non sapeva fare le borse” (ed. Gruppo Editoriale), presentato ieri (28 giugno) 2021) presso l’Abbazia di San Miniato al Monte, a Firenze.
Premio alla carriera
Sempre a Firenze, in occasione degli Stati Generali della Pelletteria Italiana, organizzati ieri da Assopellettieri (associazione aderente a Confindustria), Carla Braccialini ha ricevuto il premio alla carriera (nella foto). “Sono spesso le donne – ha commentato la giornalista Mariella Milani durante l’evento – le pioniere delle rivoluzioni”. E quella di Franca Braccialini lo è stata: ha saputo inventare un nuovo modo di creare le borse, dando così vita a un brand di rilevanza internazionale.
Spirito naïf
La forza di Carla Braccialini è proprio stata la sua inesperienza. “Se fossi stata esperta di pelletteria, non sarei riuscita a realizzare le mie borse. Invece, così, sono stata libera di andare dove volevo”, racconta nel volume firmato con il giornalista Maurizio Naldini.
I figli
Il racconto non separa mai le vicende dell’imprenditrice dalla storia di famiglia, con la partecipazione dei figli Riccardo, Massimo e Lorenzo all’attività dell’azienda. Fra i tanti episodi ricordati, i numerosi viaggi fatti in ogni parte del mondo in cerca (anche) di nuovi fonti di ispirazione. E i riconoscimenti più importanti, come la nomina a Cavaliere del Lavoro, ricevuta nel 2009 dall’allora presidente Giorgio Napolitano.
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