Grazie, ma corriamo bene anche da soli. Prosegue la “marcia indipendente” di Furla che, dopo aver raddoppiato il fatturato negli ultimi tre anni, ha registrato un ulteriore incremento delle vendite del 5,8% (a cambi correnti) nel primo semestre di quest’anno, chiuso a quota 252 milioni di euro di ricavi.
Ottime performance arrivano dall’Asia Pacific (+28,6% a cambi costanti) e dagli Stati Uniti (+24,2%). Per i prodotti, il motore è rappresentato dalle borse. Bene anche le vendite online: +26% nel primo semestre. “Siamo contenti. Siamo stati un po’ penalizzati dai cambi, ma siamo ottimisti visto anche quello che succede ai concorrenti, soprattutto americani. Stiamo crescendo in modo sano e organico.
Un rallentamento rispetto all’anno scorso era previsto” ha commentato a MFF il ceo Alberto Camerlengo. Alla stessa testata Giovanna Furlanetto, presidente della griffe di pelletteria, ha respinto l’eventualità di una cessione, di un ingresso di capitale esterno e, quindi, dell’IPO: “In questo momento la quotazione non è strategica. Non c’è niente in vista e non ne sentiamo l’esigenza. Abbiamo le risorse economiche per portare avanti il nostro sviluppo”. (mv)