Vola l’export. Cresce il fatturato. Si irrobustisce l’attivo del saldo commerciale. Il 2018 è stato un anno positivo per la pelletteria italiana. A “dare i numeri” è Assopellettieri, che ieri a Milano ha celebrato la sua Assemblea Annuale.
Sette miliardi e seicento milioni
Il fatturato settoriale, nel 2018, ha toccato i 7,6 miliardi di euro (+3,1% sul 2017). Il saldo commerciale ha evidenziato un attivo di poco superiore ai 5 miliardi (+8,1%) e l’export è cresciuto del 10%, sfiorando gli 8,2 miliardi di euro (+744 milioni sul 2017). Il tutto, nonostante il calo quantitativo: i chilogrammi di merce esportata sono scesi del 5,8%. mentre il prezzo medio al chilo è aumentato del 17%.
Qualità, il fattore vincente
Proprio quest’ultimo elemento conferma, secondo Assopellettieri, “l’indiscusso livello qualitativo delle produzioni artigianali made in Italy” ma anche “il ruolo ormai determinante, nelle performance settoriali complessive, svolto dai grandi gruppi mondiali del lusso“. Non è un caso, quindi, che le esportazioni verso la Svizzera, hub logistico di molte griffe internazionali, siano aumentate del 24,1% in valore e del 21,2% in quantità.
I mercati
“I dati sui consumi degli italiani descrivono un 2018 ancora sottotono, con una sostanziale stabilità negli acquisti in quantità e una nuova, seppur lieve, flessione della spesa (-0,4%)”. I mercati dell’Unione Europea, invece, segnano una crescita confortante del 5,6% in valore, nonostante una contrazione in quantità del 13%. Fa eccezione la Germania che mette a segno un +4,1% anche in valore. I flussi extra UE, in crescita del 12,3, segnano anche un +6,7% in volume. Far East e Nord America sono le destinazioni trainanti.
Nell’immagine Assoppellettieri, Franco Gabrielli, da ieri nuovo presidente dell’associazione