Il colpo sulle vendite, giocoforza, ci sarà. Ma la pelletteria italiana, ora che all’apertura delle fabbriche si sta per aggiungere quella retail, ha le risorse per trovare equilibri adeguati ai tempi del Coronavirus. Lo dimostrano la Fase 2 di Piquadro e Plinio Visonà: modelli, politiche di prezzo, mercati. Le idee ci sono.
La Fase 2 di Piquadro
La produzione, dicevamo, è ripartita. “Abbiamo riaperto tre settimane fa in Toscana. Sono rientrate circa 30 persone che si dedicano a design, sviluppo e prototipia – racconta a MFF Marco Palmieri, CEO e patron di Piquadro –. Dalla scorsa settimana è permesso operare pienamente su tutti i dipartimenti non solo a Scandicci, ma anche nella sede di Gaggio Mondano (Bologna, ndr). La maggior parte dei lavoratori, circa un centinaio in Italia, rimane in smartworking, mentre l’headquarter di Parigi è ancora chiuso”. A questo punto, la preoccupazione si sposta verso il mercato. “Abbiamo chiuso l’esercizio fiscale 2019/20 con una posizione finanziaria netta positiva, non abbiamo dunque debito ma cassa, questo ci dà serenità – spiega Palmieri, che nel portfolio vanta i brand Piquadro, TheBridge e Lancel –. Ovviamente a febbraio e marzo abbiamo perso nelle vendite”. Il focus è sulla riduzione dei costi: “Il virus ha avuto un impatto importante sul mondo del retail – continua –. Per questo stiamo studiando la chiusura di qualche store, facendo un forte lavoro di rinegoziazione degli affitti”. L’operazione riguarda anche le attività estere: “Per Lancel l’obiettivo era attivare 12 store tra Cina e Singapore, ne apriremo meno”. Né rimarranno immuni allo choc del virus le collezioni: il gruppo Piquadro sta “riprogettando l’offerta per renderla più razionale, ovvero proponendo meno modelli. Abbiamo un 70% di prodotti continuativi, speriamo questo ci aiuti”.
E di Plino Visonà
Non si può riflettere di collezioni e di distribuzione, senza pensare al pricing. “Anche nel periodo ante-Covid – afferma ancora a MFF Mara Visonà, CEO di Plinio Visonà (a destra nel riquadro, immagine tratta da Linkedin) – ho sempre pensato che i saldi fossero calendarizzati troppo presto, lasciando ai negozianti poco tempo per le vendite a prezzo pieno. Mi piacerebbe che questa fosse l’occasione per rivedere le tempistiche e che in futuro, una volta superata l’emergenza, si possa posticiparli ad agosto”. Il brand aveva ipotizzato per l’anno la crescita del fatturato dell’8%: la previsione, com’è comprensibile, va rivista. La riapertura degli store avvia, finalmente, la vendita della stagione SS 2020. “Fortunatamente le nostre borse sono per la maggior parte timeless – conclude l’imprenditrice –. Disponiamo sempre di modelli pensati per le fashion addicted, ma in generale i nostri prodotti non sono necessariamente legati alla moda del momento: probabilmente alcuni pezzi iconici potranno essere riproposti, risultando contemporanei anche per la primavera-estate 2021”.
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