Deve lasciare le mani libere. Avere un prezzo non esageratamente alto. Deve essere di un marchio conosciuto. È l’identikit della borsa vincente, soprattutto tra le giovani generazioni, in Cina come negli USA. Gli ultimi dati della griffe (trimestre luglio-settembre) esprimono una ripresa delle entrate e dimostrano come la borsa resti l’oggetto del desiderio. Nonostante le sue occasioni d’uso, causa pandemia, si siano ridotte.
La categoria più ampia e redditizia
Le borse restano la categoria più ampia e redditizia del lusso. La loro utilità e il potere che hanno di trasmettere lo status symbol individuale costituiscono un mix vincente. “Quando porti una borsa di Louis Vuitton o Chanel, tutti sanno di cosa si tratta”, spiega Erwan Rambourg, analista del lusso per HSBC a Business of Fashion.
L’identikit della borsa vincente
Alcune attuali tendenze di mercato spingono la domanda. In altre parole, borse piccole e modelli maschili. Le minibag hanno prezzi più accessibili e sono facili da portare. La loro diffusione è aumentata anche grazie alla tecnologia: oggi, per (quasi) tutto basta avere con sé lo smartphone. E la miniborsa dove riporlo. La loro quota di mercato, infatti, è quasi raddoppiata tra il 2015 e il 2018, passando da meno di un quarto a quasi la metà delle vendite, commenta l’analista di Bernstein Luca Solca. A loro, va in parallelo la pelletteria maschile che negli ultimi due anni ha visto grandi marchi lanciare diverse proposte.
Il vantaggio delle griffe
Stili e tendenze che sembrano avvantaggiare soprattutto i brand del lusso. Chi acquista una borsa di un certo valore per la prima volta (pensiamo ai giovani consumatori asiatici) si dirige verso un marchio noto e riconoscibile. Lo fa per due motivi. Primo: l’accessorio non passerà di moda. Secondo: non perderà valore in caso di rivendita. (mv)
Immagine Shutterstock
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