L’anno “roboante” della borsa italiana: l’export cresce del 14% e sfonda il muro dei 6 miliardi di fatturato

Dovendo definire la crescita dell’export della pelletteria italiana, Danny D’Alessandro (direttore generale di Aimpes, associazione confindustriale di categoria) sceglie l’aggettivo “roboante”. Perché il settore, come dimostra la nota congiunturale preconsuntiva elaborata dal centro studi di Confindustria Moda sui dati ISTAT, nei primi 10 mesi del 2017 ha fatturato 6,1 miliardi di euro, vale a dire il 14,1% in più dello stesso periodo 2016. Aumentano anche il volume dell’export (53,4 milioni di chili, per il +7,2%) e il prezzo al chilo (+6,4%). Se la pelletteria italiana, in generale, ha vissuto un 2017 entusiasmante, meglio ancora ha fatto quella in pelle, che rappresenta una mega-fetta dell’80,4% dell’export: i dati riportano il 17,7% in valore e il +15,6% in volume, a dimostrazione che il made in Italy che piace “è il prodotto in pelle ad alta artigianalità”, commenta D’Alessandro. La nota dolente viene dal mercato domestico, che dopo il debole rimbalzo positivo del 2016 torna in area negativa: la variazione dei consumi negli 11 mesi registra +1% in volume a fronte del -0,1% in valore. Intanto, secondo Istat, l’import di articoli di pelletteria è cresciuto del 7,7% in valore e del 7% in volume: il 53,2% della merce importata è in materiale alternativo alla pelle.

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