Tracciabilità della pelle e ampliamento del retail. Sono i due pilastri sui quali punta Borbonese per il rilancio del marchio. Ma anche per sviluppare la licenza di Roberta di Camerino. Il brand, che ha chiuso il 2019 con un fatturato di 33 milioni di euro, spiega di aver superato bene il lockdown e, ora, di pensare a come crescere.
Tracciabilità della pelle
Il marchio si è legato ad Eataly su due binari. Il primo è quello relativo al retail. L’8 dicembre 2020, infatti, inaugurerà uno store all’interno di Green Pea, il nuovo centro commerciale ecosostenibile contiguo a Eataly, al Lingotto di Torino. Il secondo è la tracciabilità dei pellami. “La pelle proverrà dal consorzio che fornisce la carne a Eataly. Avremo una tracciabilità totale. Sapremo da quale animale proviene la pelle utilizzata, che sarà trattata con una concia naturale al titanio e non al cromo” afferma a Fashion Network il CEO Alessandro Pescara.
Retail
Borbonese (circa 30 punti vendita in Italia), ha annunciato il riacquisto delle boutique di Torino e Pisa che subiranno un restyling. In programma, anche, l’apertura di un pop up store in Germania, il lancio dell’e-commerce negli USA e l’approdo in Cina con JD.com e Taobao.
Resistenza attiva
“Durante il lockdown, abbiamo continuato a lavorare in smart working e a portare avanti la produzione, in totale sicurezza. Siamo riusciti a completare tutti i progetti, sia per Borbonese sia per Roberta di Camerino e a consegnare le collezioni nei tempi previsti – spiega Pescara -. Quest’anno stiamo andando abbastanza bene, vista la situazione”. Ma, poi, preferisce non fare previsioni sulla chiusura del bilancio. (mv)
Immagini tratte da borbonese.com
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