22 anni, origini haitiane e giamaicane. Newyorkese di adozione. Ariane Duhaney, la vincitrice del contest dell’ultima edizione di World Leather Congress, lancia da novembre la sua linea di borse Ari500. È un rimando al numero che in astrologia ha un significato di slancio, forza vitale e che trasmette un messaggio positivo. A Lineapelle 97 ha esposto la capsule collection con la quale ha vinto a New York dopo essersi diplomata alla Parsons School of Design – The New School, lo scorso maggio.
Minimalismo naturale
L’amore per la borsa è nato due anni fa, a metà degli studi. Comincia ad apprezzare il taglio e la cucitura della pelle. Assembla borse che hanno forme geometriche (ispirate a Oculos Go, il visore per la realtà e la dimensione virtuale). “Lo spazio e il modo in cui lo occupiamo è il tema che mi interessa e che intendo sviluppare”, dice Ariane, che è propensa a mantenere lo stile minimalista che l’ha fatta vincere. Dice “no”, quindi, a tutto ciò che è opulenza, alle dimensioni importanti: “nell’universo ci dividiamo uno spazio che non è infinito e dobbiamo mostrare rispetto per quello altrui”.
Pelle, of course
L’attenzione è per tutto ciò che è naturale. A partire proprio dalla pelle, possibilmente non conciata al cromo e preferibilmente italiana (per la capsule ha utilizzato le pelli della Conceria Tempesti). Ariane ha sviluppato una collezione per la primavera-estate 2021 che innova perché va controcorrente. Toglie invece di aggiungere, punta al monocolore, anche se le proposte sono declinate in tonalità differenti. Ma, forse, l’aspetto più innovativo è proprio quello di aver riconosciuto il valore estetico e intrinseco della pelle. In un momento in cui i giovani creativi corrono alla ricerca dell’alternativa, Ariane ha studiato e cerca, con le sue borse, di educare i consumatori all’attenzione per il materiale naturale per eccellenza.
