Mulberry finisce in rosso per colpa del mercato britannico. Il brand, noto per le collezioni di pelletteria, lo scorso 30 marzo ha chiuso l’esercizio annuale con un aumento dell’export del 7% che ha mitigato il calo del 6% delle vendite nel Regno Unito, totalizzando un fatturato complessivo di 166,3 milioni di sterline, pari al -2% rispetto al precedente esercizio.
Profitto al lordo delle imposte: 1 milione di sterline (rispetto agli 8 milioni di un anno fa). Perdita ante imposte: 5 milioni di sterline rispetto al precedente bilancio che evidenziava un utile di 6,9 milioni di sterline.
Il gruppo ha affermato di aver compiuto progressi nell’export e nel digitale, ma ha dovuto gestire “un difficile ambiente nel Regno Unito”, provocato dal calo degli ingressi in negozio, dalla riduzione della spesa dei turisti e dall’incertezza per Brexit. Non solo: uno dei fattori più critici a Londra è stata la situazione del retail che combatte un “cocktail tossico” composto da scarsa fiducia dei consumatori e costi più elevati generati dai tassi di interesse, salari e affitti.
In particolare, Mulberry ha risentito della crisi dell’insegna House of Fraser che gli è costata 3 milioni di sterline e che rappresentava il 40% dei punti vendita della griffe il cui stile è diretto dal designer Johnny Coca (nel riquadro). (mv)
Immagini tratte da mulberry.com