Espansione nel digitale, l’apertura di nuove boutique, borse colorate che si portano a mani libere. LVMH rilancia Moynat con precise strategie di distribuzione e di stile. Ma il punto focale è sicuramente l’artigianato, che secondo Sidney Toledano è “il cuore di Moynat”.
LVMH rilancia Moynat
Moynat è nata nel 1849, anticipando di cinque anni Louis Vuitton. Nel 2011 LVMH ha deciso di riattivare la maison. Per questo l’holding ha nominato Lisa Attia amministratore delegato e Nicholas Knightly direttore creativo. Fonti di mercato citate da WWD stimano che il volume d’affari di Moyant si aggiri attorno ai 50 milioni di euro. Ora il brand è pronto per una nuova fase di crescita.
L’appeal
“È il momento di riaffermare la notorietà e la desiderabilità del marchio e di conservare la sua artigianalità – dice a WWD Toledano, presidente e CEO di LVMH Fashion Group, nonché presidente e supervisore di Moynat –. Per un brand con un patrimonio e una legittimità così forti, l’opportunità è ampliare in un pubblico più giovane l’apprezzamento per il lavoro artigianale”. Nell’ufficio di Knightly campeggia una lavagna formata da piccoli campioni di pelle, riporta WWD. Sono in una sbalorditiva gamma di tonalità: molte sono in pelle granulata “taurillon” per cui Moynat è noto. I colori sono la caratteristica dell’ultima collezione, dove sono messe al bando le borse nere. “L’heritage è la più grande risorsa del marchio. Dà autenticità, e anche una sorta di autorità – afferma Knightly, che nota come gli angoli in pelle di alcune borse sono cuciti allo stesso modo del XIX secolo –. Oggi che molte cose sono prodotte in serie, questo savoir-faire è più prezioso”. (mv)
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