Il boom della pelletteria ha ingolfato la produzione. I grandi marchi fanno da sé: investono, ampliano, acquisiscono e aumentano gli ordini alla loro rete di subfornitori. I marchi più piccoli, che non dispongono di una propria struttura produttiva, incontrano difficoltà per garantirsi la produzione. È l’altro lato della medaglia. A tal proposito, su La Conceria n. 11 (“Maneggiare con Cura”, ora in distribuzione presso gli abbonati) raccogliamo la testimonianza di Studio Tondini, di cui qui vi offriamo un’anticipazione. Ma dalla cronaca di questi giorni rimbalza anche il caso Neous. Perché i migliori produttori sono pieni di lavoro, ad altri non interessano gli ordini ritenuti troppo esigui da parte di piccoli brand o marchi nati da poco. Per quest’ultimi, il percorso per trovare il producer giusto è spesso tortuoso. E dalla prima scelta dell’elenco dei produttori selezionati, il marchio deve scendere nelle posizioni di rincalzo.
La sfida produttiva
Ecco che per i marchi più piccoli e per le startup di pelletteria la produzione può rappresentare una sfida. “A volte i produttori sono troppo grandi per le esigenze del marchio oppure non sono interessati a piccoli volumi”, conferma Roberta Tondini (nella foto) del brand Studio Tondini, che ha affrontato queste sfide un anno e mezzo fa. “Abbiamo intrapreso un’intensa attività di scouting e abbiamo trovato il produttore giusto a cui è piaciuto il nostro prodotto e il progetto” conferma l’imprenditrice italiana basata in Svizzera. Tondini, dicevamo, ha offerto la propria testimonianza nel nostro mensile “Maneggiare con cura” dedicato proprio alla pelletteria.
Il caso Neous
In alcuni casi sono le amicizie e le conoscenze a risolvere il problema. Vogue Business racconta che il marchio britannico Neous ha trovato un produttore grazie ad un amico che collabora col brand di calzature Nicholas Kirkwood. Un produttore italiano che aveva lavorato esclusivamente per Ferragamo a cui sono piaciuti i modelli Neous. Per questo ha accettato di produrre i 400 pezzi della sua prima collezione. Ora, dopo 5 anni, Neous è in grado di soddisfare i quantitativi minimi richiesti dalle imprese e si è costruito una rete di fornitori in tutta Italia. (mv)
Clicca qui per leggere l’intervista integrale a Roberta Tondini
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