Meglio del previsto: il fatturato della borsa in pelle italiana nel 2016 cresce dell’1,4%. Aimpes prudente: “La situazione è ancora instabile”

Aimpes tira un sospiro di sollievo. Il bilancio 2016 presentato all’Assemblea annuale dell’associazione della pelletteria fotografa un giro d’affari complessivo superiore ai 7 miliardi di euro, con export a quota 6,6 miliardi e saldo della bilancia commerciale in positivo per 4 miliardi. Il fatturato dei prodotti in pelle (che rappresenta una fetta da 5 miliardi di euro) è in crescita del’1,4%, mentre l’import, proveniente per lo più da Paesi dell’Est Europa (Slovenia, Romania e Bulgaria) è in leggerissima flessione (-0,2%). A proposito dei mercati di riferimento per gli accessori italiani, Francia e Germania si confermano solidi, USA, Emirati Arabi e Cina mandano segnali contrastanti, mentre la Gran Bretagna accusa i primi colpi dell’effetto Brexit.  “La situazione è difficile e continua ad essere instabile ma siamo ottimisti per il futuro – commenta il presidente Aimpes, Riccardo Braccialini (nella foto) –. L’industria italiana della pelletteria è uno dei settori più performanti e in questi 10 anni ha resistito a tutte le crisi perché è solida alla base”.

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