Rinnovare i servizi di Assopellettieri, così da avvicinare l’associazione alle aziende che lavorano conto terzi, oggi più numerose di quanto non fossero ieri. Elevare il posizionamento di Mipel, rafforzando le sinergie con Micam. Instaurare un dialogo costruttivo, alla pari, con le griffe, in un rapporto di reciproca utilità. Investire su formazione e lavoro. Franco Gabbrielli, ideatore del marchio Gabs, arriva all’incarico di presidente di Assopellettieri con l’agenda fitta di appunti sul da farsi. “Nasco da una famiglia di pellettieri, mio padre lo era, dalla terza edizione di Mipel abbiamo sempre partecipato alla fiera – racconta –. Sentire la fiducia dei colleghi è stato una soddisfazione. Il mio predecessore, Riccardo Braccialini, ha intrapreso un percorso di rinnovamento. Intendiamo portarlo avanti”.
Il mercato è cambiato
Il primo pensiero di Gabbrielli è portare l’associazione oltre i propri attuali confini. “Fin qui Assopellettieri si è focalizzata sull’organizzazione di Mipel, che è cosa non da poco – spiega –. Vogliamo che offra più servizi, anche perché nel frattempo il mercato è cambiato. Molte aziende che prima producevano per il proprio brand, ora fanno anche conto terzi. È a loro che ci vogliamo avvicinare, con strutture dedicate”.
Formazione
Se c’è una questione sentita dal settore in maniera trasversale, è quella della formazione e del lavoro. “Servono scuole, mi auguro che si arrivi ad averne targate Assopellettieri – considera Gabbrielli –. Solitamente il problema degli istituti è offrire un impiego ai diplomati. Nel nostro mondo siamo nella situazione opposta: c’è il lavoro, mancano gli addetti”. La penuria di giovani leve pone le piccole e medie aziende in competizione con i grandi brand. “Capisco che i gruppi abbiano bisogno di artigiani, ma sottraendone al tessuto manifatturiero, finiranno per distruggerlo – considera il neopresidente –. Una volta arrivati a quel punto, sarà impossibile tornare indietro”.
Coinvolgimento dei marchi
Per questo Gabbrielli conta di instaurare una relazione stabile e proficua con le griffe. “Fino a oggi si è andati avanti ognuno per conto proprio, i marchi coltivando ciascuno il proprio orticello – argomenta Gabbrielli –. Sulla formazione, come su altri temi, vogliamo parlare con loro, in uno scambio alla pari. Ho sempre creduto alle sinergie”. Un esempio di collaborazione tra Assopellettieri e griffe, allora, è quello sull’affidabilità della supply chain: “Potremmo allestire un database ricco di informazioni e feedback sui produttori italiani – commenta il presidente – che serva da strumento di orientamento per i marchi che cercano fornitori”.
La fiera
Più giovani, più qualità, più contenuti. Per Mipel, la fiera internazionale di riferimento della pelletteria, Gabbrielli immagina uno scatto verso l’alto: “Vogliamo intervenire sulla selezione degli espositori. Il discrimine non sarà tanto quello delle dimensioni delle aziende, ma della proposta, promuovendo chi ne ha. Il momento è difficile, ma Pitti insegna che la qualità è un traino”. Per una manifestazione che da anni vive in simbiosi con Micam, il futuro passa da relazioni ancora più strette col salone della calzatura, “soprattutto sul piano della comunicazione”.
Nell’immagine Assopellettieri il neopresidente Franco Gabbrielli (a destra) accanto al suo predecessore, Riccardo Braccialini