Nuova compagine sociale, con l’ingresso di FSI al 41,2%. Nuova guida creativa, con Alberto Caliri al posto di Angela Missoni. E IPO nel mirino. Per Missoni si apre una nuovo capitolo della sua storia. E il CEO Livio Proli chiarisce che l’obiettivo è crescere. Di fatturato e di prodotto. Il focus, spiega il manager a MFF, è sugli accessori. Lui ha tre idee: la proprietà sceglierà quale seguire.
L’obiettivo è crescere
Innanzitutto, i numeri. Missoni ha fatturato 110 milioni nel 2019. La pandemia è costata il 33% nel 2020, ma il +20,5% nel primo trimestre fa sperare che l’obiettivo dei 150 entro il 2025 sia raggiungibile. Buona parte del lavoro, spiega Proli, passa dalla riorganizzazione. “Da un modello padronale familiare – racconta – ci orientiamo a uno manageriale dove più che mai si cerca il confronto con l’esterno”. A tal proposito “tutta la comunicazione è sviluppata da un nuovo team marketing interno con grande vocazione digital – continua – a cui si affianca un’agenzia creativa esterna che ha curato la nuova campagna”.
Le strategie per gli accessori
Non ci può essere sviluppo senza distribuzione. Digitale, ma anche fisica. In questo senso Proli annuncia che la rete degli store monobrand passerà da 22 a 45 entro il 2025. A breve arriverà il primo negozio Missoni in Cina (a Shanghai), cui seguirà nel 2022 il secondo a Pechino. Fari accesi sugli accessori, obiettivo dichiarato di espansione merceologica. “Vedo tre strade: lo sviluppo interno che richiederebbe però almeno 10 anni, affidarci a un licenziatario o l’acquisizione di un brand del settore – conclude il CEO –. La scelta andrà alla proprietà”.
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