Napoli: P&C cresce, assume e progetta il suo polo manifatturiero

Napoli: P&C cresce, assume e progetta il suo polo manifatturiero

“C’è stato un momento, a marzo 2020, in cui preventivavamo di perdere il 65% del fatturato”. Il Coronavirus si è presentato da subito come una tragedia. Ma P&C ha saputo superare tempestivamente l’urto della pandemia. Anzi, la pelletteria di Arzano (Napoli) ha trasformato lo choc in un’opportunità, dal momento che ora assume e progetta il suo polo manifatturiero. Ne abbiamo parlato con Claudio Giaquinto, general manager e cofondatore della società col fratello Paolo. “Ci siamo trovati solidi nel nostro assetto organizzativo e finanziario. Abbiamo fatto un lavoro enorme con il nostro team HR per mettere l’azienda in sicurezza. Già da aprile ci siamo attivati sui protocolli – racconta –. Al termine del lockdown, nel giro di una settimana eravamo pronti a ripartire. Abbiamo superato tutti gli audit delle griffe. Questo ci ha consentito di rispettare le consegne e guadagnarne di nuove. Perché abbiamo offerto, agli occhi dei nostri committenti, una prova di affidabilità”.

I segnali positivi

P&C è nata nel 2002. È un’azienda familiare: con Paolo e Claudio lavora il padre Gennaro (nella foto), che è socio al 33,34%. Partita dalle dimensioni del laboratorio artigianale, ora la pelletteria ha una sede di circa 4.000 mq e impiega oltre 150 risorse. Al lavoro per le griffe del gruppo LVMH ha aggiunto quello per un brand proprio, Giaquinto. Il percorso di crescita, dicevamo, non si è interrotto con la pandemia. Anzi. “Abbiamo chiuso il 2020 a circa 6 milioni di fatturato – continua il general manager –. È il -12% su base annua, ma siamo molto soddisfatti”. Anche perché i segnali sono positivi: “Il primo bimestre 2021 segna il +35% rispetto al 2019”. I volumi di produzione (che nel 2019 hanno superato i 100.000 pezzi annui) promettono di aumentare ancora: “Per questo abbiamo stilato un piano di assunzioni per 33-34 risorse. A questo aggiungiamo un progetto con l’agenzia Randstad per la formazione interna: puntiamo all’istituzione di una academy”. A proposito di ricerca e formazione, la famiglia Giaquinto è stata di recente coinvolta dal Dipartimento di Ingegneria Chimica dei Materiali e della Produzione Industriale della Federico II. Il prof. ing. Luigi Carrino e i docenti Paolo Netti ed Ernesto De Maio studiano come la bioingegneria industriale consenta l’impiego di materiali in linea con la green economy. In P&C, dunque, valutano la possibilità di iniziare un percorso di collaborazione con l’ateneo federiciano.

 

 

Il suo polo manifatturiero

Claudio Giaquinto ci confida che P&C ha già progetti di medio e lungo termine. “In Campania e nell’agglomerato di Napoli Nord c’è la qualità giusta per fare la differenza – argomenta –. Non ci vogliamo porre in competizione con gli altri distretti italiani della pelletteria, ma sappiamo che il nostro savoir faire è un valore aggiunto per le griffe”. Quello che manca, osserva, è un riferimento sul territorio. “Per questo P&C intende lavorare a un polo – spiega – che aggreghi imprese manifatturiere, certificate come noi, in grado di dialogare con i gruppi del lusso”. L’azienda di Arzano pianifica una campagna di acquisizioni (non solo in Campania), finanziata con risorse proprie e valuta anche l’idea dell’ampliamento alle calzature. Quando? “A partire dal secondo semestre del 2022”. (rp)

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