“Nel 2024 in fumo oltre 1 mld di vendite”, stima Assopellettieri

“Nel 2024 in fumo oltre 1 mld di vendite”, stima Assopellettieri

La pelletteria italiana stima di perdere oltre 1 miliardo di euro di vendite nel 2024. I dati dei primi nove mesi sono negativi: mostrano il calo di 107 imprese del settore e di 1.307 addetti rispetto a dicembre 2023. A settembre la produzione è scesa del 30% e l’umore degli imprenditori è basso.

I numeri della crisi

I dati elaborati per Assopellettieri dal Centro Studi di Confindustria Accessori Moda mostrano un terzo trimestre in sofferenza (-6,7% le vendite estere, con un -28% verso la Cina). Con questo trend, si stima che a fine anno il fatturato possa scendere di oltre 1 miliardo di euro, arrivando a circa 12 miliardi. Rispetto al 2023, vale il -8,4%. Questo perché da gennaio a settembre 2024 l’export è sceso del 9,7% in valore, mentre il mercato domestico è stagnante (-0,5%). Secondo il campione di associati interrogato, nello stesso periodo il fatturato è sceso di quasi il 10%. Associati che sono depressi dalla situazione. A novembre 2024, quando è stata condotta la rilevazione, solo 1 imprenditore su 5 prevedeva un miglioramento della situazione negli ultimi mesi dell’anno.

 

 

Cala pure la produzione

A preoccupare è soprattutto il volume della produzione. Secondo l’indice ISTAT della produzione industriale, la voce “Articoli da viaggio e di pelletteria” mostra nei primi 9 mesi del 2024 una contrazione delle quantità realizzate del 20,5%, con il picco a settembre del -30%. Questo ha causato una diminuzione delle imprese, degli addetti e ad un massiccio ricorso alla cassa integrazione (+139,4% nella filiera pelle che, oltre alla pelletteria, comprende concerie, calzaturifici e componentistica).

Il saldo demografico

Sono 107 le pelletterie che hanno chiuso i battenti da gennaio a settembre. Ora sono 4.609 le imprese attive, vale a dire il -2,3% rispetto a dicembre 2023. La Toscana ha perso 66 aziende e l’EmiliaRomagna 16. Tra le prime 7 regioni pellettiere italiane registra un (debole) saldo positivo solo il Veneto (+1 impresa). Nello stesso periodo sono andati in fumo 1.307 posti di lavoro: -2,6% su dicembre 2023. Anche in questo caso solo il Veneto è in controtendenza (+197 occupati). La Toscana, che assorbe la metà delle imprese della pelletteria italiana e il 53% degli addetti, ha 1.150 occupati in meno, seguita dalla Campania (-210) e dall’Abruzzo (-105).

L’export

Nel complesso dell’export della pelletteria italiana, nei primi nove mesi del 2024 il fatturato estero degli articoli in pelle (che vale oltre due terzi del totale) si è ridotto dell’11,1%, mentre la quota dei beni realizzati in altri materiali è sceso del 6,5%. Confermando come i consumatori si orientino verso i prodotti con un prezzo più basso. Infatti, in volume i beni non in pelle mostrano un incremento nei KG (+3,9%) e, soprattutto, sono molto al di sopra dei livelli 2019 pre-Covid, sia in valore che in KG. Trend simile si riconosce nell’export delle borse, che come tipologia di prodotto costituisce il 70% circa del valore complessivo: quelle in pelle perdono il 12,5%, quelle non in pelle -4,4%. (mv)

Foto d’archivio (lavorazione Loro Piana)

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