Con 485 voti a favore, 130 contrari e 27 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato ieri il pacchetto di leggi contenente anche l’emendamento sul “made in” che prevede l’etichettatura obbligatoria per i prodotti importati dai Paesi extra Ue. Una vittoria per l’Italia, principale sostenitrice del provvedimento, ma la guerra continua. Ora infatti la parola passa al Consiglio europeo, dove esistono posizioni nettamente contrarie da parte dei Paesi del nord Europa. A vantaggio dei manifatturieri, in attesa dell’esito elettorale del prossimo mese (di cui Bruxelles dovrà tener necessariamente conto), il fatto che la riunione del Consiglio avverrà durante il semestre di presidenza italiana. (mv)
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