Il marchio fiorentino di borse Franco Pugi oggi può contare su una rete di distribuzione che coinvolge oltre 300 multimarca nel mondo, per un fatturato che, a fine 2016, aveva raggiunto quota 8 milioni di euro, dieci volte di più rispetto al 2014. Una crescita tumultuosa per un brand rilanciato sul mercato da soli 4 anni, dopo aver raggiunto una solida notorietà fino gli anni ’90 e far perdere le sue tracce per circa13 anni. “Tra fine ottobre e inizio novembre dovremmo definire l’apertura di un monomarca a San Pietroburgo, nella galleria del Museo dell’Ermitage”, rivela a FashionNetwork Franco Pugi che annuncia anche la prossima collaborazione con un importante gruppo del tessile-abbigliamento e la possibile apertura di una serie di negozi in franchising in alcune città d’Italia. Il marchio è nato nel 1970 a Firenze partendo da un piccolo laboratorio di cinture che spopolarono nel mondo. Dopo 20 anni, lo stilista/imprenditore decise di abbandonare l’azienda per fare il designer in America. Nel 2012, il ritorno alle origini, basato su un made in Italy al 100% (dalle pelli alla confezione) e il successo grazie ai contatti con i vecchi distributori dell’Estremo Oriente: Giappone, Singapore, Corea del Sud e Hong Kong. Cina e Russia sono ora i primi due mercati di riferimento.
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