Per Sequi servono ammortizzatori sociali come durante il lockdown

Per Sequi servono ammortizzatori sociali come durante il lockdown

“Nel tavolo aperto con il governo stiamo pensando di richiedere da gennaio una copertura di ammortizzatori sociali più ampia, simile a quella attuata durante l’emergenza Covid”. Parlando con il Sole24Ore a Claudia Sequi, titolare di Pelletterie Claudia e presidente di Assopellettieri, basta snocciolare pochi numeri per spiegare perché al tessuto manifatturiero italiano servono risorse straordinarie. “In Toscana la cassa integrazione nei primi sei mesi dell’anno è cresciuta di quattro volte, in termini percentuali del 138% – sono le sue parole –. Che significano quattro milioni di ore. In totale, tutto il comparto in Italia ha raggiunto i diciotto milioni di ore”.

 

 

Dalla crisi dei consumi alla crisi del lavoro

La necessità di ricorrere a dosi di ammortizzatori sociali più robuste risponde a una crisi di consumi che si è tradotta in una crisi di lavoro. “Solo nel distretto toscano il calo della produzione supera il 17% – riepiloga Sequi –. Se raffrontiamo i dati con il periodo post pandemico superiamo il 20%”. Lo scenario che la presidente di Assopellettieri (associazione aderente a Confindustria Moda) dipinge a Il Sole 24 Ore è tristemente noto per il pubblico de La Conceria. “Parlerei di una tempesta perfetta: due guerre, tassi di interesse alle stelle, inflazione e crisi del sistema dei trasporti. Questa nostra curva discendente non poteva che riempire i magazzini di scorte – conclude – e influire in modo negativo sulla capacità di spesa e sui comportamenti al consumo”.

Foto da Imagoeconomica

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