Se il loro prezzo aumenta (in modo considerevole) anno dopo anno i motivi sono molteplici. A chiedersi, dunque, perché le borse costano così tanto, è il quotidiano francese Le Figaro. Che va in cerca di risposte intervistando Audrey Depraeter-Montacel, Managing Director della divisione Fashion & Luxury France di Accenture.
Il doppio in dieci anni
Come sottolinea Depraeter-Montacel, il prezzo “è raddoppiato in dieci anni“. Ciò è dovuto, innanzitutto, “all’inflazione applicata al mercato della pelletteria” e “ai rialzi esponenziali operati dalle griffe”. Al punto che può essere sfiorato il “rischio di un crollo delle vendite“. In secondo luogo, vanno considerate le nuove dinamiche di utilizzo degli accessori da parte dei consumatori. “Un tempo, per la maggior parte delle donne la borsetta rappresentava la porta d’accesso alle griffe del lusso“, spiega Depraeter-Montacel. Ora, però, il mercato sta progressivamente mostrando maggior interesse per la piccola pelletteria. Tuttavia, dice l’analista di Accenture, “produrre questi modelli di dimensioni ridotte è meno semplice di quanto si possa pensare. Ed è anche molto costoso”.
Piccolo è necessario
“Oggi i consumatori sono più facilmente attratti da una pochette, una sciarpa di seta o una custodia per iPhone – continua Depraeter-Montacel -. Per esempio, in Asia questi oggetti si portano sopra la spalla o intorno al collo e hanno sostituito i portafogli“. I giovani cinesi e giapponesi “non hanno mai usato una carta di credito e tutte le loro transazioni avvengono con lo smartphone“.
Quindi?
“Ciò che storicamente dava valore alla borsa – conclude Depraeter-Montacel -, ossia la manodopera e la materia prima, non sono più elementi tenuti in considerazione per stabilire il prezzo. Il valore è legato al marchio, a ciò che trasmette. È la magia del lusso e talvolta è difficile da spiegare”.
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