Piquadro brilla nel 2017 e punta a crescere ulteriormente nel prossimo biennio. L’azienda bolognese di pelletteria, reduce dal recentissimo closing dell’acquisizione di maison Lancel, ha chiuso l’anno fiscale con ricavi a 97,36 milioni di euro (+28,6%), determinati “sia dall’introduzione nel perimetro di consolidamento di The Bridge, che ha registrato ricavi per 23,76 milioni di euro, sia dall’aumento del 4,3% delle vendite a marchio Piquadro” spiega l’azienda. L’utile consolidato cresce del 40,2% a 4,8 milioni e aumentano anche EBITDA, a 10,78 milioni (+22,6%), e EBIT a 7,87 milioni (+38,4%). “Dal punto di vista geografico, i ricavi del Gruppo al 31 marzo 2018 evidenziano un +31,3% sul mercato domestico, che assorbe il 76,0% del fatturato, e un +33,6% nel mercato europeo che si attesta così ad un 21,1% delle vendite consolidate – continua la nota di Piquadro – Nell’area geografica extra europea, nella quale il Gruppo vende in 23 Paesi, il fatturato è invece diminuito di circa 1,1 milioni di euro rispetto all’esercizio 2016/2017”. Commentando le ottime performance, il presidente Marco Palmieri (nella foto) ha spiegato che “la crescita a doppia cifra del fatturato e di tutti gli indici di redditività del gruppo attestano la validità del lavoro fatto sul marchio The Bridge e l’efficacia delle sinergie sviluppate a vari livelli”. Dopo l’acquisizione di Lancel e guardando al futuro, il management ha fissato come obiettivo la soglia di 150 milioni di euro di fatturato e al contempo, a L’Economia del Corriere della Sera, Palmieri annuncia l’intenzione di “poter fare una fabbrica robotica per la valigeria”. “Stiamo facendo delle valutazioni insieme all’università di Bologna per la costruzione di un’azienda completamente automatizzata, per produrre in Italia a costi competitivi. Ma è un progetto del futuro – continua l’imprenditore -. Adesso dobbiamo pensare a Lancel”.
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