Nei giorni scorsi gli uomini della Guardia di Finanza si erano presentati alla pelletteria Miatto di via Carducci a Mestre per sequestrare 27 borse e anche il macchinario per produrle. Il motivo era che l’artigiano che ne era proprietario era stato accusato di plagio per la produzione di borse troppo simili alle Birkin di Hermès. Il macchinario è poi stato restituito un paio di giorni dopo, quando i militari hanno capito che le borse in questione riguardavano solo una minima parte della produzione della pelletteria. Nel frattempo il titolare della pelletteria Miatto ha presentato ricorso al tribunale del riesame per il dissequestro anche delle borse. Nell’udienza l’avvocato Alessandro Rampinelli ha spiegato che Miatto fa quel tipo di borsa da trent’anni, dunque ben prima della registrazione del marchio da parte di Hermès; ha poi chiamato come consulente un designer di borse che ha raccontato tutte le differenze tra i modelli e ha portato come prova una serie di riviste di moda dalle quali si evince che quel tipo di borsa viene prodotta da moltissime aziende, proprio perché la registrazione di Hermès è molto generica. L’arringa ha convinto il tribunale a dissequestrarle. (mc)
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