Non se ne sentono di storie così, soprattutto ultimamente. Eppure, succede ancora che un’azienda, in questo caso una pelletteria, chiuda l’anno con risultati straordinari e decida di premiare i propri dipendenti. Tutti e trentacinque. È successo a Firenze, nella Scuola del Cuoio (nata nel secondo dopoguerra come laboratorio artistico con finalità benefiche) che archivia il 2024 con il fatturato in crescita del +25% e un significativo indice Ebitda di 1.495,517. E la famiglia Gori, che guida la società ha deciso di condividere il traguardo con il personale.
Premio di 2.500 euro
È stato “un anno da record”, lo ammettono con una nota stampa i titolari della Scuola del Cuoio. Soprattutto se si considera la crisi del settore moda e il rallentamento generale dei consumi. Per questo motivo gli eredi di Marcello Gori, che fondò la società nel 1950, hanno deciso di riconoscere ai 35 dipendenti un premio produzione di 2.500 euro netti, erogato nella busta paga di dicembre. “Questo successo – dichiarano dalla Scuola -, in un momento difficile per il settore, lo dobbiamo all’impegno e alle prestazioni dei nostri maestri artigiani e a tutti coloro che ogni giorno lavorano insieme a noi sentendosi parte di una squadra. Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo costruito insieme a loro”.
Boom di clienti stranieri
Le attività della Scuola, oltre ad erogare corsi, come suggerisce il nome, si concentrano anche nella vendita di creazioni in pelle, accessori realizzati in modo artigianale, secondo la tradizione fiorentina. “A incidere sulla crescita sono stati soprattutto i clienti stranieri, tra i quali al primo posto si registrano gli Stati Uniti – spiegano – disposti ad attendere quasi sette mesi pur di avere una borsa in pelle toscana, fatta a mano a Firenze, e personalizzata, potendo scegliere colore, impunture, accessori e fodere interne”. (mvg)
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