La resilienza di Serapian. La pandemia non ha scalfito la griffe. La produzione resta ancorata ai vecchi metodi artigianali, mentre la vendita si evolve con la tecnologia. Soprattutto, il fatturato tiene. Con la pandemia il processo di digitalizzazione ha avuto una ulteriore velocizzazione, spiegano dalla griffe del gruppo Richemont: ora il cliente può personalizzare il prodotto online e interagire con l’azienda.
Il fatturato tiene
“Per motivi di riservatezza aziendale non posso divulgare informazioni finanziarie – afferma il CEO Giacomo Cortesi –, ma fortunatamente possiamo non parlare di perdite di fatturato, anzi”. Secondo il manager di Serapian, il risultato è stato possibile anche per l’impatto del virus sulle abitudini dei clienti. In che senso? Il pubblico ha mostrato “maggiore attenzione alla qualità, alla provenienza e all’autenticità di un prodotto” e, a livello aziendale, “un maggiore interesse nei confronti del bespoke”.
Su misura
Proprio sul servizio bespoke, la pelletteria milanese ha compiuto i maggiori progressi sul digitale. La griffe ha infatti collegato la nuova boutique giapponese al suo atelier produttivo milanese e al Bespoke manager Giovanni Nodari Serapian. Il cliente ha la possibilità di usufruire online del servizio Full Bespoke (il su misura) che, racconta Cortesi nell’intervista a Il Sole 24 Ore, “offrivamo solo presso la nostra sede milanese di Villa Mozart”.
Digitale
Cortesi parla di “grande successo dei canali e-commerce”, ma insiste però sulla digitalizzazione come opportunità per comunicare e servire i clienti ovunque essi si trovino. La pandemia ha modificato anche la presentazione della collezione, che non è stata variata a livello di quantità dei pezzi. Serapian ha deciso di diluirla: più giorni e su appuntamento. Una soluzione che verrà conservata anche in futuro. (mv)
Leggi anche: