“La pelletteria è un settore che regge ed è in ripresa”. E, a riprendersi, “è anche più veloce degli altri comparti”. Siamo in Francia e, ad avere questa certezza, è il direttore della Fédération Française de la Maroquinerie, Edgard Schaffhauser. In altre parole, nonostante “un calo importante a causa della pandemia”, la domanda è resiliente e porta con sé la concreta possibilità di nuove assunzioni.
La pelletteria francese
“La pelletteria è un settore in ripresa” dice Schaffhauser a fr.fashionnetwork.com. Spiegando anche “abbiamo sospeso alcune produzioni durante l’anno per realizzare molte mascherine. I nostri pellettieri hanno contribuito allo sforzo congiunto nazionale, insieme al resto dell’industria tessile”. Riconversione temporanea che non ha, comunque, impedito, per il 2020, un calo complessivo della produzione pari al 20%, con “picchi aziendali” anche del – 40 e -50%.
Un settore che regge
“Soffriamo l’assenza dei turisti stranieri, che compensiamo parzialmente con gli acquisti dall’estero, in particolare in Cina e nel sud-est asiatico – prosegue Schaffhauser-. I beni di lusso e pelletteria stanno beneficiando di questo fenomeno, che attenua in parte la situazione europea. Se tornano i turisti, cosa che speriamo accada con l’arrivo dei vaccini, è ovvio che le vendite aumenteranno ancora. Per il momento siamo un settore che regge, anche se Covid-19 sta ovviamente avendo un impatto”.
La svolta dietro l’angolo
Nonostante i numeri negativi del 2020, Schaffhauser vede la luce in fondo al tunnel. “Oggi cogliamo segnali di ripresa: i nostri pellettieri stanno lavorando, producono perché la domanda c’è, e assumeranno. Per esempio, solo nell’area di Lione e Grenoble prevediamo nel 2021 più di 1.000 assunzioni. In totale, se non ci saranno altri problemi, potrebbero essere creati in totale 3.000 nuovi posti di lavoro“.
Immagine tratta da observatoiremodetextilescuirs.com
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