Dagli abiti alle borse, senza rimorsi. Anzi. La stilista greca Mary Katrantzou, dopo un lungo periodo da designer di abbigliamento, è tornata a collaborare con Bulgari come direttore creativo degli accessori. “Il processo di sviluppo per arrivare a una borsa è diverso da quello di un abito – racconta a Il Corriere della Sera –. Considerando che dovrebbe essere un pezzo per sempre e non un qualcosa che è lo spirito del momento. Perché è indubbio che con la moda tu devi essere audace e cambiare anche solo per il gusto di farlo o per essere in sincronia con le tendenze. Con una borsa devi essere più puro e pensare di disegnare un oggetto con il quale una donna dovrà confrontarsi ogni giorno e per mesi”. Katrantzou ha presentato a inizio ottobre a Parigi la sua prima collezione di accessori per Bulgari e l’entusiasmo è alle stelle.
Contiene una vita
“La borsa è qualcosa che deve anche stare in piedi da sola – spiega la designer greca -. Pensateci: un vestito prende forma solo se indossato, una borsa no! E poi devi capire cosa andrà in quella bag: solo un cellulare? O anche una vita?”. La responsabilità di creare un oggetto così importante e identificativo di una persona implica quindi un approccio diverso anche nel progettare questo “porta vita”. Per realizzare un prodotto che deve potenzialmente durare “per sempre” occorre “qualche mese”, dice Katrantzou.
La pelle come un gioiello
“La pelle non è la stoffa. Non si doma facilmente – racconta illustrando il progetto creativo che plasma il materiale omaggiando la storia di Bulgari –. Per la borsa a forma di marquise, un taglio di pietra; il taglio trapezoidale delle tote da sera richiama i cut delle gemme, o il matelassé particolare che ricorda la cupola cabochon”. Mary Katrantzou è felice del suo nuovo ruolo dedicato agli accessori e non si pente di aver lasciato l’abbigliamento. “Non mi manca, no, quello stress. Ma sono qui e faccio il mio lavoro con lo stesso entusiasmo”. (mvg)
In foto una Bulgari Serpenti e Katrantzou (d’archivio)
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