“Forniamo la massima collaborazione alle autorità pubbliche per questa battaglia epica a tutela delle persone, dei nostri stessi allevatori e dei nostri animali”. Sono parole di Roberto Tadini (nella foto), neopresidente AIP, l’associazione che rappresenta la pellicceria italiana. AIP prende la parola, come si legge in una nota ufficiale, “in relazione ai numerosi interventi sui media riguardo all’abbattimento dei visoni negli allevamenti danesi”. Abbattimenti avviati “per contenere la pandemia, di cui i mustelidi sono accusati di essere serbatoi”.
Massima collaborazione
La pellicceria italiana è in massima allerta, come dimostrano le dichiarazioni del suo presidente. “Insieme ai nostri allevatori stiamo approfondendo quanto succede in Danimarca. Abbiamo chiesto di avere lo studio che ha fatto da base alla scelta della Safety Agency danese in modo da analizzarlo con i veterinari esperti su questa specie. In questo momento ci vuole rigore, equilibrio e tempestività. Ci vogliono strumenti per agire con consapevolezza e non con emotività”.
Protocolli severi
“Siamo attentissimi agli aspetti legati alla biosicurezza – dichiara Tadini – e negli allevamenti vengono applicati protocolli molto severi, condivisi con le autorità competenti. Apprendiamo da alcuni articoli che sarebbero stati video-documentati operatori al lavoro non equipaggiati in maniera corretta. Tralasciamo il fatto che le immagini siano state probabilmente riprese in violazione della proprietà privata. Vogliamo considerare lo scoop dal punto di vista giornalistico e legittimarlo come azione. Ma la trasparenza richiede che siano documentati data e luogo in cui il video è stato girato, cosa di cui al momento e, salvo nostro errore, non abbiamo evidenza”.
Due analisi
Per AIP è all’ordine del giorno “essere in prima linea su tutti gli aspetti legati alla sicurezza, alle buone pratiche e alla tutela. In Italia gli allevamenti sono sicuri e molto distanziati tra loro. A differenza di quelli in Danimarca, che sono tutti nella stessa area”. Non solo: “Le Asl li monitorano costantemente. Nel nostro Paese ci sono state solo 2 analisi che hanno rilevato carica virale covid bassa. La prima su un visone trovato deceduto. La seconda sulle feci a terra, sotto una gabbia vicina. L’allevamento in cui sono stati fatti questi due rilevamenti è stato monitorato da agosto a oggi. Sui visoni sono state eseguite parecchie centinaia di tamponi in tempi successivi. Sono sempre, e tutti, risultati negativi. Un grazie sincero va, quindi al Ministero della Salute, che ci sta aiutando nel difficile compito di fornire chiarezza e fare informazione fondata e corretta”.
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