IFF, al secolo International Fur Federation (la federazione internazionale dei pellicciai) passa al contrattacco e pubblica su youtube un video (lo potete vedere cliccando qui) in cui sostiene che la pelliccia naturale non ha alcun impatto ambientale, al contrario di quella sintetica, la cui produzione, è caratterizzata da “una serie di costi sociali nascosti – dice IFF -. “La pelliccia sintetica è prodotta con poliestere e nylon, responsabili primari dell’emissione di microfibre. Sono emissioni della plastica non biodegradabili che si disperdono e si accumulano nelle acque anche a chilometri dalla costa”. Il video sarà presentato alle principali fiere mondiali del settore abbigliamento, a partire da Chic Shanghai. “Esiste una disinformazione di base, perché l’opinione pubblica propende per l’idea che la pelliccia artificiale sia più sostenibile, e diversi stilisti hanno scelto questa strada” afferma Nancy Daigneault, manager IFF. Non si è fatta attendere la risposta di PETA (People for the Ethical Treatment of Animals). Uno dei suoi vicepresidenti, Dan Mathews, ha ribattuto attaccando le concerie che processano le pellicce e “usano prodotti chimici che vanno smaltiti quando invece non se ne utilizza alcuna di queste quando si produce una pelliccia finta o un materiale non di origine animale. Utilizzando fibre come il cotone, il lino o la viscosa non c’è necessità di alcun processo conciario”. È guerra aperta. (pt)
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