Tagli ai dazi, ma a che prezzo? Se lo domandano gli imprenditori indiani del settore della pelle, dubbiosi dopo la proposta di ridurre le tasse dal 60 al 40% sull’export di grezzo e semilavorato avanzata dal governo nell’ambito della stesura del nuovo bilancio, il primo del secondo mandato dell’esecutivo guidato da Nerendra Modi.
La proposta
Il documento, illustrato venerdì dal ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman, prevede “misure volte a sostenere l’industria locale introducendo dazi doganali su molti prodotti e alleggerendo quelli sulle esportazioni di altre”, tra cui la pelle.
I volumi
Attualmente, la quantità di pelle grezza e semilavorata che l’India esporta, nel contesto complessivo della filiera, non ha un’incidenza particolarmente significativa in quanto la domanda interna è robusta. Ora che, però, i dazi sull’export di questi prodotti calerà, il timore degli operatori indiani di pelletteria e calzature è che la disponibilità di materia prima possa ridursi, determinando un aumento dei costi sul mercato nazionale, e di conseguenza anche dei loro prodotti finiti. Morale: temono di perdere competitività.
Le perplessità
Come riporta business-standard.com, il presidente della sezione Settentrionale del Council for Leather Export (CLE), Puran Dawar, ha espresso le proprie perplessità circa la misura affermando che “il taglio ai dazi sull’export di pellame potrebbe influire negativamente sulla catena del valore della pelle indiana, che va dalle concerie ai prodotti finiti, tanto più in un momento in cui le vendite di questi prodotti è già in calo”.