Sale e pelo. Residui di grasso e tessuto connettivo. Acque di scarico. In un periodo storico in cui la priorità è la tutela dell’ambiente, l’industria conciaria italiana ha raccontato a Lineapelle 97, dal 2 al 4 ottobre scorsi, la sua dote naturale: la circolarità. Un valore ovvio per gli addetti ai lavori della pelle, ma sconosciuto a buona parte dell’opinione pubblica (e non solo, purtroppo…). Alla capacità delle concerie italiane di “chiudere il cerchio”, Lineapelle ha dedicato l’area espositiva The Leather (Re)Cycling Exhibition. Lo spazio, attraverso una narrazione analitica, ha raccontato non solo la virtù circolo del suo ciclo produttivo. Ma anche l’importanza e la fattività del suo apporto alla cultura del riciclo.
Le parole dei protagonisti
Il percorso espositivo e narrativo si è sviluppato attorno alle parole di chi questa circolarità la realizza. Aziende e consorzi di depurazione che creano e adottano macchinari, tecnologie e processi di lavorazione che danno valore agli “scarti degli scarti”. Tra i protagonisti di The Leather (Re)Cycling Exhibition ci sono stati:
– Massimo Neresini, amministratore delegato di SICIT, (clicca qui per la videointervista);
– Christian Dal Maso, direttore generale di Dal Maso Group (clicca qui per la videointervista);
– Domenico Castiello, direttore Po.Te.Co (Polo Tecnologico Conciario) di Santa Croce sull’Arno (clicca qui per la videointervista);
– Andrea Giachi, R&S di Consorzio Aquarno (clicca qui per la videointervista);
– Francesco Spennati, R&S Cuoiodepur e del Consorzio Conciatori Ponte a Egola (clicca qui per la videointervista);
– Luciano Falqui, R&D Project Manager di Officine di Cartigliano (clicca qui per la videointervista);
– Giancarlo Bernini, direttore del Consorzio SGS di Santa Croce sull’Arno (clicca qui per la videointervista).
Quello che c’era
Nello spazio allestito all’ingresso del Padiglione 14 di Fieramilano erano esposti campioni di scarti della lavorazione conciaria. Rappresentano la materia prima per tutta l’industria del recupero e della loro trasformazione in gelatine, concimi e materiale edile. Oltre al ciclo dei materiali è stato possibile approfondire i vari momenti attraverso cui l’acqua convogliata verso i depuratori viene filtrata, ripulita e reintrodotta nella rete idrica per poter essere nuovamente utilizzata. Pulita, ma anche alleggerita dato che tutti gli scarti prelevati in questo lungo e delicato processo di filtraggio, reso possibile solamente grazie a macchinari sofisticati e innovativi, risultano a loro volta recuperati.